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Micrositi

VITAVM®13

Per il rivestimento estetico di strutture metalliche con CET convenzionale

VITA VM 13 è una ceramica feldspatica a struttura microfine, altamente estetica, perfettamente idonea per il CET delle classiche leghe ceramizzabili (ca. 13,8 – 15,2 µm/mK).
Indipendentemente dal fatto che le leghe classiche vengano fuse, fresate o sinterizzate.

VITA VM 13 è una reale alternativa alla ceramica integrale – indicata per tutti i casi in cui occorre un'azione di mascheramento della struttura metallica.

La temperatura di cottura (cottura della dentina 880°C) offre ampia sicurezza di lavorazione, specialmente per le leghe con un basso punto di solidus (<1100°C).

I componenti principali sono feldspati di potassio e sodio di elevata purezza, che assicurano brillanti effetti cromatici ed altissimi valori di resistenza a flessione.

Grazie alla sua struttura omogenea e chiusa, il molaggio e la lucidatura di VITA VM 13 sono ottimali, soprattutto in situ. Ne conseguono superfici lisce e perfettamente compatte.
Il deposito di placca sulla superficie ceramica è ridotto, agevolando al paziente le misure di igiene della riabilitazione di elevato valore.

VITA VM 13 è un componente di sistema di elevata qualità dell'innovativo concetto VITA VM – la soluzione universale per tutte le indicazioni correnti. Che si tratti di metallo-ceramica, ceramica integrale o composito: le possibilità sono infinite!

Per l'individualizzazioni si possono usare i colori di caratterizzazione VITA AKZENT Plus e VITA INTERNO.

Vantaggi

  • effetto cromatico naturale e dinamica di luce grazie alla struttura microfine
  • retrazione minima per ridurre le cotture di integrazione
  • eccellente modellabilità per un'applicazione rapida e mirata della ceramica
  • gamma completa di masse aggiuntive per effetti eccellenti
  • lavorazione efficiente ed economica
  • individualizzabile con leVITA AKZENT Plus e VITA INTERNO
  • sicurezza di processo grazie all'esperienza pluriennale
  • disponibile in colorazione VITA SYSTEM 3D-Master e VITA classical A1 – D4
VITA Easyshade® V

VITA Easyshade® V
Determinazione del colore ottimale, massima sicurezza

VITA AKZENT® Plus

VITA AKZENT® Plus
Ottimizzato. Semplice. Completo.

VITA INTERNO®

VITA INTERNO®
Per la riproduzione di effetti cromatici in profondità

VITA VACUMAT® 6000 M

VITA VACUMAT® 6000 M
Forno per ceramica Premium con dettagli sorprendenti e affidabilità convincente

VITA NP BOND

VITA NP BOND
Efficace ammortizzatore CET tra ceramica e lega metallica

Informazione sul prodotto

FR: Intime VM 13 (Versione 001)

FR
Istruzioni d'uso

No. 1180 VITA VM 13 (Versione 007)

No. 1180 VITA VM 13 (Versione 005)

RO
Prospetti

No. 1229 VITA VM 13 (Versione 004)

DE
EN

No. 1229 VITA VM 13 (Versione 003)

ES
FR
IT

No. 908 VITA Guide to metal ceramic (Versione 001)

Articoli specialistici

das dental labor: Einsatz Zusatzmassen Metallkeramik Seitenzähne, Daniel Carmona Cando (Versione 001)

DE

dental dialogue 9/2008: BIO-Logische Prothetik mit VITA VM 13, ZTM Christoph Freihöffer (Versione 001)

DE

Dentalzeitung 06/2011: VITA VM 13, Urszula Młynarska (Versione 001)

DE

Zahntechniker Magazin 1/2015. ZTM Jürgen R. Freitag. Farbharmonie (Versione 001)

DE

No. dd6_17 dental dialogue 6/17. Non-Prep-Veneers. VITA VM 13. Drs. Berthos Kleinsman und Ludger Schlütter (Versione 001)

DE
Modulo d'ordine

No. 1205M VITA VM 13 VITA SYSTEM 3D-MASTER® (Versione 002)

No. 1542M VITA VM 13 VITA classical A1-D4® (Versione 002)

Tabelle cottura

VITA VM 13 / 4000 PT / vPad com + ex + clin (Versione 001)

VITA VM 13 / 40 T (Versione 001)

VITA-VM-13-Degu-Dent-Cergo-Press.zip (Versione 001)

DE

VITA-VM-13-DEKEMA-Austromat-3001-langsame-Abkuehlung.zip (Versione 001)

DE

VITA-VM-13-DEKEMA-Austromat-3001-schnelle-Abkuehlung.zip (Versione 001)

DE

VITA-VM-13-DEKEMA-Austromat-M.zip (Versione 001)

DE

VITA-VM-13-Dentsply-Multimat-MC-II.zip (Versione 001)

DE

VITA-VM-13-IVOCLAR-Programat-P9095.zip (Versione 001)

DE
Elenco leghe

Leghe per VITA VM 13 (Versione 004)

Rischi residui

VITA Ceramica di rivestimento (Versione 002)

Schede di sicurezza

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Fessure nella ceramica

Possibili cause e soluzioni:

  • Modellare in forma anatomica ridotta soprattutto in caso di molari e ponti, per ottenere spessori uniformi della ceramica. Rinforzare le cuspidi nei posteriori. Modellare ad U gli spazi interdentali.
  • Attenersi alle indicazioni relative a fusione, temperature e apparecchiature di fusione. Verificare la corretta regolazione della fiamma e la temperatura delle apparecchiature di fusione ad induzione o elettroniche. Utilizzare esclusivamente i crogiuoli prescritti per la singola lega.
  • Non miscelare leghe diverse. Non utilizzare troppe materozze.
  • In fase di sabbiatura controllare che la sabbia sia pulita ed abbia la granulometria corretta.
  • Rifinire l’intera superficie della corona o del ponte per eliminare eventuali prodotti di reazione tra superficie della lega e rivestimento o impurità superficiali. Finire anche gli spazi interdentali.
  • Alcuni produttori non consigliano più l’esecuzione di una cottura di ossidazione. Tuttavia quando si utilizza cambia tipo di lega o in caso di problemi è opportuno eseguirla. In questo caso non si tratta più di una cottura di ossidazione, bensì di una cottura di detersione. Serve a verificare il colore dell’ossido, che deve essere uniforme. Non devono esserci macchie o decolorazioni sulla superficie da rivestire. Successivamente è possibile eliminare l’ossido mediante sabbiatura.
  • In fase di miscelazione di tutte le masse ceramiche evitare l’incorporazione di bolle d’aria. Usare una spatola di vetro o agata. Con una spatola in metallo si possono generare abrasioni metalliche, che causano decolorazioni grigie nella ceramica. Aggiungere il liquido alla polvere dal lato, in caso contrario possono formarsi bollicine. Prestare attenzione che il posto di lavoro sia pulito: polvere metallica, impurità nell’acqua di risciacquo del pennello, strati eccessivi di isolante possono causare problemi.
  • Nei ponti separare sempre fino all’opaco, soprattutto per la prima cottura. La retrazione della ceramica si dirige sempre verso il punto più spesso, non sempre è utile applicare molto materiale. Applicare il materiale in modo mirato. Non utilizzare strumenti asciutti o seghettati, che potrebbero separare o strappare la ceramica dalla superficie dell’opaco.
  • Prestare attenzione che parametri e temperature di cottura siano corretti. Controllare la muffola con uno specchio.
  • Se prima della rifinitura si è usato un gommino per lucidare, successivamente non si deve bagnare la superficie con un liquido. In primo luogo pulire la superficie. Non è sufficiente detergere con vapore o acqua; ma è necessario eliminare meccanicamente i residui di silicone dalla superficie
  • Sulla superficie ceramica non devono esservi residui di isolante. Anche il contatto con l’antagonista, su cui è appena stato applicato dell’isolante, può causare problemi.
  • Quando si eseguono correzioni su un ponte, in fase di completamento degli spazi interdentali non condensare materiale asciutto, perché non si realizzerebbe alcun legame. Eventualmente bagnare gli spazi interdentali con un liquido oleoso (ad. es. Interno) prima di completarli.
Formazione di bolle

Possibili cause e soluzioni

  • Sovrapposizione dei rivestimenti
  • Miscelazione errata del rivestimento (attenersi alle indicazioni del produttore)
  • Controllare che la strutture metallica non abbia lacune
  • Non miscelare leghe diverse. Non utilizzare troppe materozze.
  • Non separare direttamente sulla cappetta metallica, in modo da rifinire accuratamente la zona del canale di colata.
  • Se possibile evitare saldature anche al laser
  • In fase di sabbiatura controllare che la sabbia sia pulita ed abbia la granulometria corretta.
  • Sabbiare con angolazione bassa. In caso contrario sussiste il rischio che la sabbia penetri nella lega.
  • Se si usa un decapante, pulire accuratamente il restauro.
  • Per la finitura usare frese in metallo duro a taglio incrociato, pulite. Non esercitare pressione eccessiva e attenersi alle velocità indicate per le singole leghe.
  • Durante la finitura evitare surriscaldamento superficiale.
    Non usare gli strumenti di finitura per leghe diverse.
  • Non eseguire la finitura con diamantate o gommini diamantati.
  • Rifinire l’intera superficie della corona o del ponte per eliminare eventuali prodotti di reazione tra superficie della lega e rivestimento o impurità superficiali.
  • Finire in un’unica direzione per evitare sovrapposizioni.
  • A seconda del tipo di lega sabbiare con granulometria da 50 – 250 mµ. In caso di leghe diverse prestare attenzione alla pressione di sabbiatura e sabbiare con un’angolazione di 45°. Utilizzare sabbiatrici senza ricircolo e sabbia pulita..
  • A seconda dell’ossidazione superficiale, alcuni produttori consigliano un decapaggio. La superficie viene „nobilitata“ in quanto vengono eliminate impurità. Prestare la massima attenzione a pulire accuratamente le strutture, in modo che non permangano residui di decapante sulla superficie.
  • Alcuni produttori non consigliano più l’esecuzione di una cottura di ossidazione. Tuttavia quando si cambia tipo di lega o in caso di problemi è opportuno eseguirla. In questo caso non si tratta più di una cottura di ossidazione, bensì di una cottura di detersione. Serve a verificare il colore dell’ossido, che deve essere uniforme. Non devono esserci macchie o decolorazioni sulla superficie da rivestire. Successivamente è possibile eliminare l’ossido mediante sabbiatura.
  • Per la cottura wash applicare il materiale in strato sottile e consistenza acquosa. In tal modo si ottiene un buon bagnamento superficiale. Grazie allo strato sottile il materiale “fonde” bene. L’uso dell’opaco wash non è tassativo, per la cottura wash si può anche utilizzare il normale opaco.
  • In fase di miscelazione di tutte le masse ceramiche evitare l’incorporazione di bolle d’aria. Usare una spatola di vetro o agata. Con una spatola in metallo si possono generare abrasioni metalliche, che causano decolorazioni grigie nella ceramica. Aggiungere il liquido alla polvere dal lato, in caso contrario possono formarsi bollicine. Prestare attenzione che il posto di lavoro sia pulito: polvere metallica, impurità nell’acqua di risciacquo del pennello, strati eccessivi di isolante possono causare problemi.
  • Quando si riattivano le masse ceramiche per la 2. cottura non aggiungere liquido per modellare, ma acqua distillata. Anche in questo caso prestare attenzione a non incorporare bollicine. La massa stratificata sulla corona deve presentare umidità omogenea. Non continuare ad inumidire e non lasciar essiccare completamente.
Dopo la cottura la ceramica è troppo pallida

Possibili cause e soluzioni

  • Quando si riattivano le masse ceramiche per la 2. cottura non aggiungere liquido per modellare, ma acqua distillata. Anche in questo caso prestare attenzione a non incorporare bollicine. La massa stratificata sulla corona deve presentare umidità omogenea. Non continuare ad inumidire e non lasciar essiccare completamente.
  • Prestare attenzione che parametri e temperature di cottura siano corretti.
  • Sulla superficie ceramica non devono esservi residui di isolante. Anche il contatto con l’antagonista, su cui è appena stato applicato dell’isolante, può causare problemi
  • Temperatura di cottura troppo bassa.
  • Con VM13 è stata utilizzata una quantità insufficiente di Base Dentine.
  • Con VM13 è stata utilizzata una quantità eccessiva di Transpa Dentine.
  • Quantità eccessiva di smalto.
  • Strato del rivestimento di ceramica troppo sottile;
    inferiore a 0,8 mm
Colore troppo grigio dopo la cottura

Possibili cause e soluzioni

  • Per la cottura wash applicare il materiale in strato sottile e consistenza acquosa. In tal modo si ottiene un buon bagnamento superficiale. Grazie allo strato sottile il materiale “fonde” bene. L’uso dell’opaco wash non è tassativo, per la cottura wash si può anche utilizzare il normale opaco
  • L’opaco deve essere coprente, eventualmente applicarne un secondo strato. Uno strato coprente di opaco è basilare per il colore del risultato finale. Alcune leghe continuano ad ossidarsi durante ogni cottura.
  • In fase di miscelazione di tutte le masse ceramiche evitare l’incorporazione di bolle d’aria. Usare una spatola di vetro o agata. Con una spatola in metallo si possono generare abrasioni metalliche, che causano decolorazioni grigie nella ceramica. Aggiungere il liquido alla polvere dal lato, in caso contrario possono formarsi bollicine. Prestare attenzione che il posto di lavoro sia pulito: polvere metallica, impurità nell’acqua di risciacquo del pennello, strati eccessivi di isolante possono causare problemi.
  • Prestare attenzione che temperature di cottura siano corretti.
  • Sulla superficie ceramica non devono esservi residui di isolante. Anche il contatto con l’antagonista, su cui è appena stato applicato dell’isolante, può causare problemi.
  • L’opaco non è stato applicato in strato coprente.
  • Temperatura di cottura troppo bassa
  • Temperatura di cottura troppo alta.
  • Con VM13 è stata usata troppa dentina.
  • Strato del rivestimento di ceramica troppo sottile; inferiore a 0,8 mm.
Errori di cottura

Possibili cause e soluzioni

  • Prestare attenzione ad un buon adattamento delle masse nella zona marginale, eventualmente passarvi un pennello asciutto, prima di eseguire la cottura.
  • Nei ponti separare sempre fino all’opaco, soprattutto per la prima cottura. La retrazione della ceramica si dirige sempre verso il punto più spesso, non sempre è utile applicare molto materiale. Applicare il materiale in modo mirato. Non utilizzare strumenti asciutti o seghettati, che potrebbero separare o strappare la ceramica dalla superficie dell’opaco.
  • La corona appare "senza vita", non abbastanza traslucente (la causa può essere anche l’uso di un liquido errato)
  • Se dopo la prima cottura di corone i bordi sono arrotondati e l’aspetto è „vetroso“ controllare la muffola.
Distacchi di ceramica

Possibili cause e soluzioni

  • Durante la modellazione in cera considerare fin dall’inizio gli spessori minimi, in modo che dopo la finitura vi sia ancora sufficiente materiale. Osservare le indicazioni del produttore della lega. Per le leghe non nobili gli spessori sono diversi che per le leghe ad elevato tenore d’oro
  • Modellare in forma anatomica ridotta soprattutto in caso di molari e ponti, per ottenere spessori uniformi della ceramica. Rinforzare le cuspidi nei posteriori. Modellare ad U gli spazi interdentali.
  • Imperniare i modelli come da indicazioni del produttore. Prestare attenzione a conservazione, date di scadenza ed indicazioni per la lavorazione dei rivestimenti.
  • Attenersi alle indicazioni relative a fusione, temperature e apparecchiature di fusione. Verificare la corretta regolazione della fiamma e la temperatura delle apparecchiature di fusione ad induzione o elettroniche. Utilizzare esclusivamente i crogiuoli prescritti per la singola lega.
  • Non miscelare leghe diverse. Non utilizzare troppe materozze.
  • Non separare direttamente sulla cappetta metallica, in modo da rifinire accuratamente la zona del canale di colata.
  • La struttura metallica deve essere omogenea, se possibile evitare saldature anche al laser.
  • Per la sabbiatura usare sabbia pulita e corretta.
  • Se si usa un decapante, pulire accuratamente il restauro.
  • Per la finitura usare frese in metallo duro a taglio incrociato, pulite. Non esercitare pressione eccessiva e attenersi alle velocità indicate per le singole leghe.
  • Durante la finitura evitare surriscaldamento superficiale. Non usare gli strumenti di finitura per leghe diverse. Non usare diamantate o gommini diamantati.
  • Rifinire l’intera superficie della corona o del ponte per eliminare eventuali prodotti di reazione tra superficie della lega e rivestimento o impurità superficiali. Finire anche gli spazi interdentali.
  • A seconda del tipo di lega sabbiare con granulometria da 50 – 250 mµ. In caso di leghe diverse prestare attenzione alla pressione di sabbiatura e sabbiare con un’angolazione di 45°. Utilizzare sabbiatrici senza ricircolo e sabbia pulita..
  • Alcuni produttori non consigliano più l’esecuzione di una cottura di ossidazione. Tuttavia quando si cambia tipo di lega o in caso di problemi è opportuno eseguirla. In questo caso non si tratta più di una cottura di ossidazione, bensì di una cottura di detersione. Serve a verificare il colore dell’ossido, che deve essere uniforme. Non devono esserci macchie o decolorazioni sulla superficie da rivestire. Successivamente è possibile eliminare l’ossido mediante sabbiatura.
  • Prestare attenzione che parametri e temperature di cottura siano corretti.
  • Con uno specchio controllare la muffola, per verificare che l’intera serpentina sia incandescente.
  • Finire la superficie della ceramica con diamantate. Evitare surriscaldamenti. Se le diamantate sono usurate, non aumentare la pressione ma sostituirle. Se si utilizza una turbina adottare sempre raffreddamento ad acqua.
Microporosità sulla superficie ceramica

Possibili cause e soluzioni

  • In fase di miscelazione di tutte le masse ceramiche evitare l’incorporazione di bolle d’aria. Usare una spatola di vetro o agata. Con una spatola in metallo si possono generare abrasioni metalliche, che causano decolorazioni grigie nella ceramica. Aggiungere il liquido alla polvere dal lato, in caso contrario possono formarsi bollicine. Prestare attenzione che il posto di lavoro sia pulito: polvere metallica, impurità nell’acqua di risciacquo del pennello, strati eccessivi di isolante possono causare problemi.
  • Quando si riattivano le masse ceramiche per la 2. cottura non aggiungere liquido per modellare, ma acqua distillata.. Anche in questo caso prestare attenzione a non incorporare bollicine. La massa stratificata sulla corona deve presentare umidità omogenea. Non continuare ad inumidire e non lasciar essiccare completamente.
  • Applicare le correzioni in porzioni non troppo piccole. Prestare attenzione che le masse non si essicchino eccessivamente, eventualmente utilizzare un liquido che assicuri un’umidità prolungata.
  • Possono prodursi quando le masse ceramiche vengono asciugate in continuazione su tutti i lati con un fazzoletto di carta, e quindi nuovamente inumidite.
Punti neri nella ceramica

Possibili cause e soluzioni

  • In fase di miscelazione di tutte le masse ceramiche evitare l’incorporazione di bolle d’aria. Usare una spatola di vetro o agata. Con una spatola in metallo si possono generare abrasioni metalliche, che causano decolorazioni grigie nella ceramica. Aggiungere il liquido alla polvere dal lato, in caso contrario possono formarsi bollicine.
  • Prestare attenzione che il posto di lavoro sia pulito.
  • Eliminare polvere metallica e di molaggio dagli indumenti di lavoro.
  • Prestare attenzione che non vi siano impurità nell’acqua di risciacquo del pennello.
  • Strati eccessivi di liquido isolante possono causare problemi.
Crepe nella metallo-ceramica

Possibili cause e soluzioni

  • Durante la modellazione in cera considerare fin dall’inizio gli spessori minimi, in modo che dopo la finitura vi sia ancora sufficiente materiale. Osservare le indicazioni del produttore della lega. Per le leghe non nobili gli spessori sono diversi che per le leghe ad elevato tenore d’oro
  • Modellare in forma anatomica ridotta soprattutto in caso di molari e ponti, per ottenere spessori uniformi della ceramica. Rinforzare le cuspidi nei posteriori. Modellare ad U gli spazi interdentali.
  • Imperniare i modelli come da indicazioni del produttore. Prestare attenzione a conservazione, date di scadenza ed indicazioni per la lavorazione dei rivestimenti.
  • Attenersi alle indicazioni relative a fusione, temperature e apparecchiature di fusione. Verificare la corretta regolazione della fiamma e la temperatura delle apparecchiature di fusione ad induzione o elettroniche. Utilizzare esclusivamente i crogiuoli prescritti per la singola lega.
  • Non miscelare leghe diverse. Non utilizzare troppe materozze..
  • Non separare direttamente sulla cappetta metallica, in modo da rifinire accuratamente la zona del canale di colata.
  • La struttura metallica deve essere omogenea, se possibile evitare saldature anche al laser.
  • Per la sabbiatura usare sabbia pulita e corretta.
  • Se si usa un decapante, pulire accuratamente il restauro.
  • Per la finitura usare frese in metallo duro a taglio incrociato, pulite. Non esercitare pressione eccessiva e attenersi alle velocità indicate per le singole leghe.
  • Durante la finitura evitare surriscaldamento superficiale. Non usare gli strumenti di finitura per leghe diverse. Non usare diamantate o gommini diamantati.
  • Rifinire l’intera superficie della corona o del ponte per eliminare eventuali prodotti di reazione tra superficie della lega e rivestimento o impurità superficiali. Finire anche gli spazi interdentali.
  • A seconda del tipo di lega sabbiare con granulometria da 50 – 250 mµ. In caso di leghe diverse prestare attenzione alla pressione di sabbiatura e sabbiare con un’angolazione di 45°. Utilizzare sabbiatrici senza ricircolo e sabbia pulita.
  • Per la cottura wash applicare il materiale in strato sottile e consistenza acquosa. In tal modo si ottiene un buon bagnamento superficiale. Grazie allo strato sottile il materiale “fonde” bene. L’uso dell’opaco wash non è tassativo, per la cottura wash si può anche utilizzare il normale opaco.
  • Prestare attenzione al CET della lega. In linea di principio il CET della ceramica deve essere inferiore a quello della lega. Attenersi alle istruzioni di impiego per quanto riguarda raffreddamento lento o rapido della ceramica.
  • Nei ponti separare sempre fino all’opaco, soprattutto per la prima cottura. La retrazione della ceramica si dirige sempre verso il punto più spesso, non sempre è utile applicare molto materiale. Applicare il materiale in modo mirato. Non utilizzare strumenti asciutti o seghettati, che potrebbero separare o strappare la ceramica dalla superficie dell’opaco.
  • Alcuni produttori non consigliano più l’esecuzione di una cottura di ossidazione. Tuttavia quando si cambia tipo di lega o in caso di problemi è opportuno eseguirla. In questo caso non si tratta più di una cottura di ossidazione, bensì di una cottura di detersione. Serve a verificare il colore dell’ossido, che deve essere uniforme. Non devono esserci macchie o decolorazioni sulla superficie da rivestire. Successivamente è possibile eliminare l’ossido mediante sabbiatura.
  • Prestare attenzione che parametri e temperature di cottura siano corretti.
  • Con uno specchio controllare la muffola, per verificare che l’intera serpentina sia incandescente.
  • Finire la superficie della ceramica con diamantate. Evitare surriscaldamenti. Se le diamantate sono usurate, non aumentare la pressione ma sostituirle. Se si utilizza una turbina adottare sempre raffreddamento ad acqua.
Rivestimento di leghe non nobili

Avvertenze per il rivestimento sicuro di leghe non nobili

Dato che strutture realizzate in leghe non nobili sono cattivi conduttori termici e presentano quindi un comportamento differente dalle leghe nobili, per il rivestimento estetico di queste strutture con VITA VM 13 occorre osservare le seguenti indicazioni:

  • Per la fusione di leghe non nobili utilizzare esclusivamente speciali crogiuoli in ceramica.
  • Fondere esclusivamente lega nuova.
  • In fase di finitura della struttura evitare assolutamente spigoli vivi.
  • Sabbiare con biossido di alluminio da 250 µm ed una pressione di 3-4 bar.
  • Attenersi assolutamente alle indicazioni del produttore della lega!
  • Per evitare eventuali decolorazioni tutte le superfici non rivestite di ceramica vanno sabbiate e passate con gommini dopo ogni cottura
  • Ogni volta pulire con la massima cura.
  • Per un legame sicuro tra lega non nobile e VITA VM 13, la cottura wash va eseguita ad una temperatura di 50°C più alta e la cottura dell'opaca con una temperatura di 30°C più alta. In tal modo la superficie viene bagnato meglio e realizzando un legame migliore.
Intorbidamenti nella ceramica

Possibili cause e soluzioni

  • Prestare attenzione che parametri e temperature di cottura siano corretti.
  • Sulla superficie ceramica non devono esservi residui di isolante. Anche il contatto con l’antagonista, su cui è appena stato applicato dell’isolante, può causare problemi.
  • Applicare le correzioni in porzioni non troppo piccole. Prestare attenzione che le masse non si essicchino eccessivamente, eventualmente utilizzare un liquido che assicuri un’umidità prolungata.
  • Può prodursi quando le masse ceramiche vengono asciugate in continuazione su tutti i lati con un fazzoletto di carta, e quindi nuovamente inumidite.
  • Temperatura di cottura troppo bassa.
Distorsione della struttura metallica

Possibili cause e soluzioni

  • Devono essere osservate le regole generali di preparazione
  • Durante la modellazione in cera considerare fin dall’inizio gli spessori minimi, in modo che dopo la finitura vi sia ancora sufficiente materiale. Osservare le indicazioni del produttore della lega. Per le leghe non nobili gli spessori sono diversi che per le leghe ad elevato tenore d’oro
  • Imperniare i modelli secondo le istruzioni del produttore
  • Controllare le condizioni di conservazione e la data di scadenza del rivestimento.
  • Seguire le istruzioni di lavorazione.
  • Controllare temperature e apparecchiature di fusione.
  • Verificare la corretta regolazione della fiamma e la temperatura delle apparecchiature di fusione ad induzione o elettroniche.
  • Utilizzare esclusivamente i crogiuoli prescritti per la singola lega.
  • Non miscelare leghe diverse.
  • Non utilizzare troppe materozze.
Problemi del legame metallo-ceramica

Possibili cause e soluzioni:

  • Attenersi alle indicazioni relative a fusione, temperature e apparecchiature di fusione. Verificare la corretta regolazione della fiamma e la temperatura delle apparecchiature di fusione ad induzione o elettroniche. Utilizzare esclusivamente i crogiuoli prescritti per la singola lega.
  • Non miscelare leghe diverse. Non utilizzare troppe materozze.
  • Per la cottura wash applicare il materiale in strato sottile e consistenza acquosa. In tal modo si ottiene un buon bagnamento superficiale. Grazie allo strato sottile il materiale “fonde” bene. L’uso dell’opaco wash non è tassativo, per la cottura wash si può anche utilizzare il normale opaco.
  • La superficie dell’opaco deve essere priva di bollicine o porosità. La superficie dell’opaco VM13 deve essere lucida.
  • Non preessiccare troppo velocemente e a temperatura eccessiva ceramica appena stratificata.
  • Quando si eseguono correzioni su un ponte, in fase di completamento degli spazi interdentali non condensare materiale asciutto, perché non si realizzerebbe alcun legame. Eventualmente bagnare gli spazi interdentali con un liquido oleoso (ad. es. Interno) prima di completarli.
Decolorazioni nelle masse ceramiche

Possibili cause e soluzioni:

  • Attenersi alle date di scadenza e alle istruzioni di lavorazione del rivestimento
  • Attenersi alle indicazioni relative a fusione, temperature e apparecchiature di fusione. Verificare la corretta regolazione della fiamma e la temperatura delle apparecchiature di fusione ad induzione o elettroniche. Utilizzare esclusivamente i crogiuoli prescritti per la singola lega.
  • La struttura metallica deve essere omogenea, se possibile evitare saldature anche al laser.
Retrazione della ceramica nell’area dei bordi

Possibili cause e soluzioni:

  • Modellare in forma anatomica ridotta soprattutto in caso di molari e ponti, per ottenere spessori uniformi della ceramica. Rinforzare le cuspidi nei posteriori. Modellare ad U gli spazi interdentali
  • La superficie dell’opaco deve essere priva di bollicine o porosità. La superficie dell’opaco VM13 deve essere lucida.
  • Prestare attenzione ad un buon adattamento delle masse nella zona marginale, eventualmente passarvi un pennello (Nr. 10) asciutto, prima di eseguire la cottura.
  • Nei ponti separare sempre fino all’opaco, soprattutto per la prima cottura. La retrazione della ceramica si dirige sempre verso il punto più spesso, non sempre è utile applicare molto materiale. Applicare il materiale in modo mirato. Non utilizzare strumenti asciutti o seghettati, che potrebbero separare o strappare la ceramica dalla superficie dell’opaco.
  • Se prima della rifinitura si è usato un gommino per lucidare, successivamente non si deve bagnare la superficie con un liquido. In primo luogo pulire la superficie. Non è sufficiente detergere con vapore o acqua; ma è necessario eliminare meccanicamente i residui di silicone dalla superficie
  • Sulla superficie ceramica non devono esservi residui di isolante. Anche il contatto con l’antagonista, su cui è appena stato applicato dell’isolante, può causare problemi.
Mancata unione di due strati di ceramica

Possibili cause e soluzioni:

  • Non preessiccare troppo velocemente e a temperatura eccessiva ceramica appena stratificata
  • Prestare attenzione che parametri e temperature di cottura siano corretti.
  • Se prima della rifinitura si è usato un gommino per lucidare, successivamente non si deve bagnare la superficie con un liquido. In primo luogo pulire la superficie. Non è sufficiente detergere con vapore o acqua; ma è necessario eliminare meccanicamente i residui di silicone dalla superficie.
  • Sulla superficie ceramica non devono esservi residui di isolante. Anche il contatto con l’antagonista, su cui è appena stato applicato dell’isolante, può causare problemi.
  • Applicare le correzioni in porzioni non troppo piccole. Prestare attenzione che le masse non si essicchino eccessivamente, eventualmente utilizzare un liquido che assicuri un’umidità prolungata.
  • Può prodursi quando le masse ceramiche vengono asciugate in continuazione su tutti i lati con un fazzoletto di carta, e quindi nuovamente inumidite.
  • Quando si eseguono correzioni su un ponte, in fase di completamento degli spazi interdentali non condensare materiale asciutto, perché non si realizzerebbe alcun legame. Eventualmente bagnare gli spazi interdentali con un liquido oleoso (ad. es. Interno) prima di completarli.
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